Domande frequenti

Alcune delle domande frequenti dei nostri assistiti su plantari, postura, calzature e la nostra valutazione podologica e posturale.

Se non trovate la risposta che cercate in questo elenco, contattateci!

Valutazione podologica e posturale

La valutazione è fondamentale per scoprire le principali alterazioni posturali, con l’obiettivo di creare (insieme a medici, terapisti e ortesi) il miglior programma terapeutico personalizzato.

L’importanza dei piedi è assoluta: sono loro a sorreggerci e a rappresentare il nostro unico punto di contatto con il terreno, da cui possiamo trarre energia positiva o negativa. I piedi, e soprattutto il modo con cui appoggiano, in un certo senso restituiscono ciò che ricevono, sia dal basso sia dall’alto.
Questo significa, ad esempio, che un problema con origine nella parte superiore del corpo (asimmetria, eterometria o rotazione a livello della colonna vertebrale) si manifesterà anche con una posizione scorretta dei piedi.

Di conseguenza, possiamo affermare anche che, tramite i piedi, possiamo influenzare positivamente il tratto superiore del corpo: aiutiamo e correggiamo l’appoggio podalico con plantari fisioposturali personalizzati, che abbiano però anche un’azione biomeccanica e funzionale.

Benché non sia necessario portare nulla alla prima visita, è importante saper dire allo specialista il tipo di calzature che si utilizza più spesso (in cui verrebbe inserito un eventuale plantare).

Se si hanno referti di esami o visite a piedi, gambe o schiena e se si stanno già utilizzando dei plantari, portarli in visione aiuta lo specialista ad avere un quadro più completo della situazione.

Postura

La postura corretta corrisponde alla posizione ideale per il nostro corpo e cambia a seconda della situazione (da seduti, in piedi, camminando, correndo, ecc).

Il mantenimento di una postura corretta coinvolge diverse strutture (il sistema nervoso centrale e periferico, il sistema cutaneo e il sistema occlusale) e ha come obiettivo proteggere le strutture portanti del nostro corpo, contemporaneamente cercando il maggior risparmio energetico possibile.

Per ulteriori informazioni in merito, vi consigliamo di scaricare il nostro ebook gratuito.

Il primo passo fondamentale per la formulazione di un percorso riabilitativo personalizzato è sottoporsi a una valutazione podologica e posturale globale, per poter individuare le diverse problematiche presenti.

Nella nostra esperienza, l’azione multidisciplinare è sempre la scelta migliore, dando (a seconda dei casi) la priorità al tratto ascendente o discendente.

I plantari fisioposturali su misura sono di fondamentale importanza per l’efficacia e l’azione sinergica con le altre figure sanitarie: aumentano la superficie d’appoggio dei piedi, riequilibrano i carichi ed il bacino, correggono supinazione e pronazione, migliorando la funzionalità del primo e unico sistema che lavora a contatto con il suolo. A seconda del caso, il lavoro delle ortesi va affiancato da altre figure e trattamenti con diversi obiettivi: fisioterapia, osteopatia, chiropratica, ginnastica posturale.

Per ulteriori informazioni in merito, consigliamo di scaricare il nostro ebook gratuito.

Il mal di schiena, o dolore alla colonna vertebrale, può avere diverse cause: muscoli troppo tesi, sovrappeso, basso tono muscolare dei muscoli addominali o paravertebrali. Questi fattori vengono solitamente amplificati da un atteggiamento posturale scorretto, che va a sovraccaricare le zone già compromesse e ad aumentare il dolore.

Per ulteriori informazioni in merito, vi consigliamo di scaricare il nostro ebook gratuito.

Mantenere una postura scorretta nel tempo può avere un gran numero di conseguenze negative:

  • consumo anomalo o eccessivo di cartilagini e articolazioni
  • asimmetrie e dismetrie con rotazioni del bacino
  • compressioni o torsioni del tratto lombo-sacrale e cervicale
  • ridotta funzionalità del sistema venoso e linfatico

Persino gli organi interni e il sistema respiratorio e digerente vengono influenzati dalla postura, insieme al nostro benessere psicofisico.

Per ulteriori informazioni in merito, vi consigliamo di scaricare il nostro ebook gratuito.

Plantari

Perché usare i plantari su misura? Che differenza c’è con le solette generiche?

I piedi sono diversi tra di loro, spesso anche il destro dal sinistro. Classificarli grazie alla numerazione è una semplificazione eccessiva ed è meglio affidarsi ad altre caratteristiche:
1. La forma del piede: greca, latina, germanica o anglosassone
2. La pianta del piede: stretta, normale, larga o extralarga
3. L’altezza delle volte del piede (piede normale, cavo o piatto, con i diversi gradi)
4. Pronazioni e supinazione, cioè il sovraccarico del lato interno o esterno del piede
5. Varismi e valgismi di articolazioni tibio-tarsiche e ginocchia

Dal questo elenco si può dedurre l’importanza di un plantare realizzato su misura, che prenda in considerazione tutti questi aspetti specifici di ogni persona e vi si adatti perfettamente, senza limitarsi a caratteristiche generiche.

I plantari sono consigliabili a chiunque cammini o stia in piedi su terreni piatti, rigidi e innaturali, come marmi, piastrelle, linoleum e parquet: praticamente a tutte le persone che vivono nel mondo moderno.

Il plantare su misura aumenta la superficie d’appoggio e distribuisce i carichi in maniera uniforme sull’intera pianta del piede. Realizzato in materiali di ultima generazione ad alta comprimibilità e memoria, ha l’obiettivo di evitare traumatismi e infiammazioni. Le correzioni permettono, inoltre, di migliorare l’appoggio podalico e la postura, favorendo la funzionalità della circolazione venosa e linfatica e i punti di riflesso.

Il piede è una struttura architettonica ad archi: l’arco longitudinale interno va dal centro del tallone alla prima testa metatarsale; l’arco longitudinale esterno va dal tallone alla quinta testa metatarsale; l’arco trasverso, invece, va dalla prima alla quinta testa metatarsale, con le dita che fungono da piloni di sostegno.

Il piede è fatto per camminare su terreni naturali, come sabbia, terra, ciottoli ed erba, modificandosi continuamente a seconda della situazione per adattarsi e ammortizzare correttamente.

Nel mondo moderno, siamo abituati a camminare su superfici piatte, rigide, finte e sempre uguali. Non potendo svolgere la sua azione naturale, il piede si indebolisce, si infiamma e si traumatizza.

I benefici dei plantari su misura e del loro utilizzo corretto sono diversi: la distribuzione dei carichi in maniera uniforme su tutta la superficie del piede, l’ottimizzazione dell’ammortizzazione e la correzione di vizi di appoggio e di postura. Dato che i plantari hanno una forma appropriata alla loro morfologia, i piedi sono in grado di compiere movimenti biomeccanici corretti.

“I plantari servono veramente? Li ho usati ma senza risultato”
Per poter dire che i plantari servono veramente, è fondamentale attenersi scrupolosamente a precise regole e fasi:

  1. Effettuare sempre un esame baropodometrico oggettivo in statica e dinamica dei piedi da uno specialista che rileverà i carichi, la forma e la pianta, le altezze degli archi, le patologie, l’equilibrio e la postura
  2. Lo specialista, a seconda della morfologia, delle problematiche e dell’attività svolta, sceglierà i materiali e le correzioni da apportare all’ortesi plantare
  3. La scelta della calzatura più idonea a voi per l’inserimento del plantare è fondamentale per la funzionalità e il corretto utilizzo del plantare.

Mancando anche uno solo di questi presupposti, può succedere che i plantari su misura non servano a niente o ci siano addirittura controindicazioni.

Perché due plantari? Perché entrambi i piedi fanno parte della stessa struttura architettonica. Patologie, disturbi, dolori e problemi morfologici non coinvolgono soltanto il piede in cui si presentano ma l’intero sistema, provocando posizioni antalgiche al dolore.

Utilizzare entrambi i plantari non solo compensa questa situazione, ma previene l’insorgere di problematiche all’altro piede. Soprattutto, impedisce che il rialzo di un solo plantare crei una dismetria in grado di danneggiare la postura dell’intero organismo.

I plantari su misura sono dispositivi generalmente ben tollerati, ma nel primo periodo d’uso si possono verificare disturbi transitori di assestamento dovuti al processo di adattamento dei piedi e della postura. Si possono, quindi, sentire fastidi o dolori in attesa che il piede si abitui al plantare.

Il nostro consiglio è di continuare ad utilizzarli e, se i disturbi dovessero persistere oltre i 15 giorni, contattarci per valutare eventuali modifiche.

In linea di massima, si possono inserire i plantari nei tacchi.

Fanno eccezione le decollété e i tacchi superiori ai 4cm, perché in questi casi non si può garantire lo stesso livello di efficacia e di qualità del plantare.

Rimane comunque doveroso sottolineare la contraddizione di utilizzare i plantari per cercare di migliorare la funzionalità del piede, costringendolo allo stesso tempo a subire i noti rischi causati dall’uso frequente delle scarpe col tacco.

Il prezzo dei plantari su misura varia a seconda dei materiali e della presa di misura: per gli adulti, noi di Fisiopodos manteniamo un prezzo variabile dai 250 ai 300  euro al paio (il costo medio di mercato va approssimativamente dai 250 ai 400 euro al paio).

I nostri plantari fisioposturali sono garantiti per un anno e realizzati con materiali di ultima generazione. Usiamo fibre ad alta portanza, memory veloci e a comprimibilità variabile, ricoperture differenti a seconda dell’utilizzo, della patologia e della calzatura.

Per i bambini sotto i dieci anni, invece, sono più adatti dei plantari semilavorati al costo di 110 euro. Dopo quell’età, però, i plantari dei ragazzi vengono realizzati su misura esattamente come quelli per gli adulti. Tuttavia, dato che a causa della crescita vanno sostituiti molto più spesso, cerchiamo di mantenere un prezzo calmierato tra i 150 e i 200 euro.

I plantari su misura hanno una durata variabile a seconda del numero di passi o i km di corsa della persona che li utilizza, un po’ come succede con le gomme di un’automobile.

Ci sono anche altre variabili: il peso, la sudorazione, il tipo di attività (corsa, salto, sport con forti rotazioni), le condizioni atmosferiche e ambientali nei luoghi di lavoro o sport (umidità, pioggia, sassi, terra, sabbia, eccetera) e le calzature utilizzate, specie se antinfortunistiche.

Mediamente, si va da un minimo di un anno a un massimo di due anni. Naturalmente, ci sono casi particolari come i runner che percorrono più di 400 km al mese (in quel caso la durata dei plantari è di circa 6 mesi o il triplo della durata della calzature apposite).

Poi, ci sono persone con una vita più sedentaria, che trascorrono gran parte del loro tempo in casa; in quel caso, i plantari possono durare più anni.

È bene procedere con frequenza almeno mensile a pulire i plantari in modo adeguato. Questo si può fare passandovi un panno inumidito con acqua e soluzione saponosa neutra, asciugando con una passata di panno asciutto e lasciando asciugare lontano da fonti di calore e dai raggi del sole.

Calzature

Per un adeguato e corretto utilizzo dei plantari, vi consigliamo di procurarvi sempre calzature predisposte al plantare, cioè con la possibilità di estrarre la soletta interna per poi poterci alloggiare il vostro plantare su misura. Questo per non togliere spazio all’interno della calzatura quando inserirete il vostro plantare personalizzato.

Oggigiorno sono tantissime le calzature predisposte, possiamo addirittura dividerle in quattro grandi gruppi: Sportive, Comfort fisiologiche, Ortopediche, e per i piedi molto difficili (diabetici, reumatici).

Potete trovare ulteriori informazioni sulle singole tipologie di calzature predisposte, con descrizioni ed esempi di marche, nel nostro approfondimento.

La scarpa adatta deve rispettare l’anatomia dei piedi:

  • La pianta deve essere comoda, con la punta arrotondata e la tomaia con l’altezza che consenta alle dita il massimo movimento
  • La calzatura deve potersi allacciare o chiudere sul collo del piede con velcri, lacci o fibbie
  • Il retro-piede deve avere contrafforti rigidi per contenere il calcagno
  • Se i montanti salgono troppo rischiano di ferire i malleoli. Bisogna prestare attenzione, perché quello esterno deve essere più basso di quello interno
  • La suola deve essere flessibile e ammortizzare per aiutare il passo ed evitare traumatismi. Quindi, i materiali adatti sono gomma, caucciù, microporosa e materiali poliuretanici.
  • Il tacco noi l’abbiamo già, è l’astragalo. Ma se proprio siete abituati a portarli, non devono superare i 4 cm
  • Il pellame deve essere primofiore morbido ma resistente, e in caso di piedi difficili con dita a martello, alluce valgo o piedi diabetici, esistono calzature in materiali elasticizzati e termoformabili
  • Per coloro che utilizzano plantari su misura, le calzature devono sempre avere soletta estraibile, che siano scarpe chiuse, sandali o ciabatte

I nostri specialisti vi indicheranno le calzature a voi più idonee e dove poterle acquistare.
Potete trovare ulteriori informazioni nella nostra guida per l’acquisto della scarpa giusta.