Che cos’è la metatarsalgia?
La metatarsalgia è una forte infiammazione delle teste metatarsali causata dal cedimento dell’arco trasverso (arco metatarsale).
Di solito, questo disturbo interessa la II e III testa metatarsale, causa l’allargamento della pianta del piede e favorisce l’insorgenza di alluce valgo e dita a griffe.
Quali sono le cause?
I fattori predisponenti possono essere:
- Meccanici: peso eccessivo, calzature sbagliate (specialmente quelle antinfortunistiche), attività lavorative a rischio, attività sportive molto intense
- Morfologici e quindi ereditari: forma e pianta dei piedi, lassità del legamento, tono muscolare, piede molto cavo
- Infine, ci sono metatarsalgie causate da malattie come Artrite, Lupus e Artrosi
La metatarsalgia, se trascurata, può degenerare nel Neuroma di Morton, può causare il sovraccarico delle articolazioni e modificare la postura.
Quali sono i sintomi?
Il sintomo principale della metatarsalgia è il dolore in corrispondenza della zona metatarsale, ossia le 5 ossa nella parte anteriore del piede. Spesso, vi sono presenti anche ipercheratosi (calli), inizialmente asintomatiche, che col tempo diventano dolorose.
Come si effettua la diagnosi?
Per diagnosticare la metatarsalgia, è necessario rivolgersi a uno specialista; solitamente è sufficiente l’esame obiettivo del paziente e della sua storia clinica.
Possono essere prescritti esami strumentali per confermare la diagnosi: radiografia, ecografia e, in casi particolarmente complicati o in presenza di Neuroma di Morton, risonanza magnetica.
Come si cura la metatarsalgia e quali rimedi si possono adottare?
- Il riposo e l’applicazione di ghiaccio riducono il dolore nell’immediato
- Se il dolore è davvero insostenibile si possono assumere farmaci antidolorifici o antinfiammatori
- L’utilizzo di plantari su misura è importantissimo: devono essere realizzati con barra retro-capitata e in materiale ad alta comprimibilità e memoria, che svolgano funzione di scarico della zona metatarsale.
- I plantari dovranno essere portati in scarpe adatte, preferibilmente predisposte, consigliate dallo specialista, con pianta larga e punta arrotondata.
- Possono risultare utili terapie fisiche come tecar, laser e ozonoterapia
- Nell’ambito dei rimedi naturali, segnaliamo gli impacchi di argilla ventilata, per ridurre l’infiammazione, e gel, creme o olii a base di arnica
In rari casi, molto gravi e che non rispondono a trattamenti conservativi, si può valutare l’intervento chirurgico.
Come si può fare prevenzione?
Per prevenire la metatarsalgia è fondamentale sottoporsi a una valutazione podologica e posturale comprensiva di baropodometria statica e dinamica, per rilevare eventuali fattori morfologici che predispongono all’insorgenza del disturbo.
L’utilizzo di plantari ortopedici realizzati su misura ha azione preventiva, in quanto essi distribuiscono equamente i carichi in tutto il piede, evitando il sovraccarico della zona metatarsale.
È sempre importante fare attenzione al tipo di calzature indossate, evitando quelle troppo strette, specialmente in punta.
Qualche minuto al giorno dedicato ad alcuni esercizi di stretching, rinforzo e prensilità aiuta a irrobustire ed elasticizzare muscoli e legamenti:
- alzarsi ripetutamente in punta di piedi mantenendo la posizione per qualche secondo
- eseguire esercizi di prensilità cercando di prendere, spostare e rilasciare con le dita dei piedi piccoli oggetti come palline, tovaglioli, ecc.
- massaggiare il piede facendo rotolare avanti e indietro una pallina o una bottiglietta d’acqua sotto la pianta