Il dolore plantare è un problema molto diffuso; nasce nella parte interna del tallone ma si intensifica e irradia sempre più.
La causa non è tanto l’utilizzo di calzature poco adatte, quanto proprio la forma dei nostri piedi. Infatti, ne soffrono tutti: non soltanto le donne, magari “colpevoli” di indossare tacchi alti che causano problemi a ginocchia e dita dei piedi. Infatti, anche gli sportivi fedeli alle scarpe da ginnastica più comode e confortevoli possono esserne colpiti.
Quali sono le soluzioni al dolore plantare?
Bisogna sottoporsi a una valutazione podologica e posturale in modo che lo specialista possa diagnosticare il difetto anatomico dei nostri piedi. Piedi piatti, cavi o ipercavi possono infiammare le fibre della pianta del piede, rendendo dolorosa un’azione quotidiana semplicissima come il camminare.
La soluzione più ovvia è l’utilizzo di un plantare su misura, sottile e moderno, in materiali ad alta comprimibilità e memoria, la cui forma verrà stabilita durante un’analisi accurata.
Possiamo approfittare, però, anche di alcuni piccoli accorgimenti che possono renderci la vita più semplice. Per esempio, è utile stirare la pianta del piede ogni mattina utilizzando un panno o farvi rotolare delicatamente sotto una bottiglia d’acqua congelata.
Nel 90% dei casi il disturbo tende a diminuire, ma non sempre scompare. Qualora i plantari su misura e gli esercizi ripetuti con costanza non dovessero bastare a far sparire il dolore, si può valutare di ricorrere a un intervento chirurgico. Tuttavia, bisogna ricordare sempre che, pur bastando l’anestesia locale, le operazioni al piede sono comunque complicate.
Successivamente, infatti, non si potrà camminare per diversi giorni e poi si dovranno utilizzare calzature ortopediche per almeno tre settimane.
A cura dello staff Fisiopodos
I nostri approfondimenti comprendono conoscenze, consigli, rimedi e suggerimenti di carattere generale. Non devono assolutamente sostituirsi al parere del medico curante o altri specialisti, a cui è sempre fondamentale rivolgersi prima di intraprendere qualunque percorso di cura
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!